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POTENZA IL CENTRO STORICO E DINTORNI | |||||||||||||||||||||||||||
TEMPO DI VISITA 1 giorno ITINERARIO Potenza - Pignola - Abriola QUANDO Tutto l'anno CONSIGLIATO A chi ama la cultura e la storia COME A piedi |
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POTENZA IL CENTRO STORICO È Capoluogo della Basilicata da oltre due secoli, il più alto d’Italia, con i suoi 819 metri di altezza sul livello del mare. Elegante ma accogliente, confidenziale ma solitaria Potenza è una città intima, gelosa delle architetture moderne e antiche che la attraversano e del suo millenario centro storico, fatto di vecchi e nuovi edifici che si inerpicano, sovrapponendosi alle piazzette, ai vicoli dell’antico nucleo medievale e alle scale d’un tempo, oggi affiancate da quelle meccanizzate. Per questa sua conformazione è detta anche “Città verticale”. Qui la vita scorre tra via Pretoria, nel gergo potentino denominata “sopra Potenza”, proprio perché collocata su di un colle, e la zona più moderna che si estende sull’altro versante del Fondovalle, intorno all’area pianeggiante segnata dal corso del fiume Basento. Tra centro e periferia, negozi di buon livello e locali di ogni ispirazione la rendono una città viva e intraprendente per gli amanti dello shopping e per quanti vanno alla ricerca di una pacata mondanità. Impreziosita da storiche chiese e preziose piazze, musei e gallerie d’arte, palazzi signorili e antiche porte medievali, e poi il Teatro Stabile, che domina la centrale Piazza Mario Pagano e, ancora, la cosiddetta Torre Guevara, quel che resta del vecchio castello, Potenza è una città dall’alto profilo storico e culturale che merita di essere percorsa e conosciuta. In Maggio, poi, la città è avvolta da un’atmosfera magica, che ruota attorno ai preparativi per le celebrazioni in onore del suo Santo Patrono, San Gerardo Vescovo da Piacenza, celebrazioni che coincidono con la storica Parata dei Turchi, un evento che si svolge tra mistica leggenda e velata realtà. Il Patrimonio Culturale Sono tanti i punti del Capoluogo in grado di catturare l’attenzione del più curioso visitatore, gran parte dei quali si concentrano tra il centro storico e i quartieri periferici della città. Antichi accessi e torri medievali, storiche scale, in pietra o meccanizzate, palazzi signorili e autentiche piazzette, vicoli stretti e stradine lastricate. E poi musei e gallerie d’arte, antiche ville e moderni centri culturali. Potenza è tutto questo, luogo di cultura e continua scoperta in ogni suo angolo e quartiere: dal Museo Archeologico Nazionale “Dinu Adamesteanu”, allestito nello storico Palazzo Loffredo, al Teatro Francesco Stabile, nella centrale piazza Mario Pagano, fino al Conservatorio di musica intitolato al madriganilista rinascimentale venosino, Carlo Gesualdo di Venosa al ponte Mumeci, costruzione contemporanea che fa da crocevia tra i diversi punti di accesso alla città. Il Museo Archeologico Nazionale "Dinu Adamesteanu" Ha sede nel prestigioso Palazzo Loffredo, l’edificio storico più importante di Potenza, in cui sono allestite anche la Galleria Civica comunale e la Cappella dei Celestini. È dedicato a Dinu Adamesteanu, studioso di assoluto rilievo internazionale e “fondatore” dell’archeologia lucana. Il museo rappresenta un’importante vetrina della rete museale regionale, costituita da otto musei archeologici nazionali, ai quali è dedicata l’esposizione del primo piano.Il secondo piano costituisce la sede espositiva definitiva dei contesti e dei materiali della Basilicata centro-settentrionale. All’ingresso si possono ammirare le mostre: “Dinu Adamesteanu, l’uomo e l’archeologo. Dalla Dobrugia sul Mar Nero alla Siritide sullo Jonio” e “Invito a casa del principe. Archeologia a Tito, Torre di Satriano”. Il Ponte Musmeci Percorrerlo è come “volare” verso la città raggiungendo qualunque destinazione, dal centro alla periferia. Porta il nome dell’ingegnere che lo ha realizzato intorno alla fine degli anni sessanta del secolo scorso. Osservandolo bene, soprattutto dalla base, si comprende subito che è improprio definirlo un “comune” ponte, piuttosto si tratta di una gigantesca e raffinata opera scultorea. Non poggia su pilastri, ma su onde di cemento che formano una sola volta e quattro archi contigui. Proprio per questa sua conformazione, artisti e sportivi anche di fama internazionale spesso si esibiscono sfruttando le peculiarità ingegneristiche fdi questo capolavoro dia architettura contemporanea. La Torre Guevara Distribuita su tre piani e alta venti metri, sorge in pieno centro storico ed è quel che resta dell’antico castello (X-XI sec.). Sotto i Guevara, conti di Potenza, il castello perde l’originaria funzione di residenza. Donato ai frati cappuccini questi ne fanno una chiesa e un monastero. La nobile famiglia, invece, decide di tenere per sé la torre. Nel 1810, sottratto ai religiosi, il castello è adibito a sede dell’ospedale San Carlo. Nel corso dei secoli il destino del maniero è travagliato tra cambiamenti di destinazioni e modifiche, fino alla totale demolizione negli anni sessanta, per consentire l’edificazione di una scuola. Le piazze Larghi e piazze costellano le strade di Potenza, quasi tutti dal doppio nome, uno dei quali spesso rimanda a personaggi e famiglie importanti che hanno segnato il passato della città. Piazza Mario Pagano o Piazza Prefettura, Piazza Matteotti o Piazza del Sedile. E poi piazza Maffei, largo Isabella e largo Pignatari. Ciascuna di esse merita una sosta, perché portano incise sulle loro pietre loro tracce di uomini, eventi e storie da non dimenticare ma anche perché ospitano localini e caffè in cui sostare e trovare un po’ di relax dopo una lunga passeggiata, o negozi le cui vetrine non lasciano indifferente il più distratto dei visitatori. I sapori Pietanze semplici e genuine tramandate dalla tradizione contadina, come gran parte della tradizione lucana contraddistinguono la gustosa cucina potentina. Pilastri della tradizione sono salumi e latticini di grande pregio, ma sulla tavola locale troneggia anche la pasta fatta in casa: cavatelli e fagioli, lagane e ceci, strascinati con peperoni cruschi con un a spolverata di cacio ricotta, ravioli al ragù. Tra i secondi protagonista dei banchetti è l’agnello, seguito dal capretto ma anche da carne di maiale fresca o stagionata, sotto forma di salumi saporiti cui nessuno sai rinunciare. Oltre all’ottimo vino Aglianico del Vulture Doc, dal sapore intenso e corposo, sulla tavola potentina non manca mai la Gassosa Avena, esclusiva bevanda prodotta proprio nel Capoluogo lucano dai primi del Novecento e difficile da trovare altrove, che rende più gustoso ogni pasto esaltandolo con il suo gusto inconfondibile. Pur non potendo annoverare un dolce tipico, la cucina potentina vanta diverse specialità: dalle chiacchiere ai biscotti con la glassa o con le mandorle e, durante il periodo natalizio, i calzoncelli con le castagne e le cestarelle. Gustare per credere! Natura e parchi Storici e più recenti, in centro o in periferia, Potenza è circondata dal verde tra i numerosi parchi e le ville pubbliche in cui poter fare rigeneranti passeggiate o ammirare panorami mozzafiato. Il parco di Montereale è lo storico spazio verde della città. Passeggiando lungo i viottoli si raggiungono diversi punti da cui puoi ammirare stupendi paesaggi che rivelano i mille volti di Potenza. Esempio di spazio verde urbano caro ai potentini è la villa di Santa Maria, nell’omonimo quartiere, che risale ai primi decenni dell’Ottocento. La arricchiscono imponenti arbusti che offrono verde e ombra alla passeggiata, sculture ricavate da tronci di alberi, un’antica fontana e un piccolo parco giochi. Non molto distante dal centro, nei pressi di piazza don Bosco, si può visitare il parco Baden Powell, dedicato al fondatore degli scout e risalente al 1930, contenitore di eventi sportivi, musicali e culturali, oltre che luogo di incontro per molte scuole della città in quanto luogo ideale per consentire ai piccoli studenti di conoscere le varie tipologie di piante che ricoprono il parco. Un’isola verde in città è poi il parco Elisa Claps dedicato alla giovane potentina scomparsa il 12 settembre 1993, mentre nel rione Macchia Romana, circondato da alberi, di querce, piante di cerro, e roverella, è a disposizione del visitatore un parco ciclopedonale di circa un chilometro e mezzo che attraversa il bosco, oltre ad un sentiero salutare con attrezzi ginnici, un percorso trekking e uno spazio per bambini. Nella bella stagione molto frequentato dai potentini è anche il parco Fluviale del Basento, dove ci si può concedere salutari passeggiate soprattutto nella bella stagione. Isola verde in città è anche il parco dell’Europa Unita, nel quartiere di Poggio Tre galli, dotato di un comodo percorso centrale pedonale e di una pista ciclabile. Il giardino di presta a lunghe passeggiate, jogging e stretching. Le Chiese Visitare le chiese di Potenza è come varcare la soglia del suo passato in cui si sono avvicendati eventi cruciali ancora impressi nelle tele e negli ornamenti che esse conservano. Nel centro storico della città sorgono alcune delle chiese più belle nella struttura e nel patrimonio storico artistico che le impreziosisce: dalla cattedrale di san Gerardo, patrono della città, alla duecentesca chiesa di San Francesco, posta all’angolo di Piazza Mario Pagano, fino alla splendida chiesa di San Michele Arcangelo, bell’esempio di arte romanica da ammirare invia Rosica, una traversa di Via Pretoria. Sempre lungo il corso principale ci si imbatte nella graziosa cappella del Beato Bonaventura, ambientata proprio nella piccola casa in cui nacque il sacerdote francescano beatificato nel 1775. Proseguendo in direzione di porta Salza, uno degli antichi accessi non più visibili, prima di raggiungere la chiesetta di Santa Lucia, si riconosce la chiesa della Trinità, oggi chiusa al culto. Spostandosi di poco dal centro storico, in uno dei borghi più antichi della città si può ammirare la chiesa di San Rocco, e di qui, procedendo lungo la via Cavour, si raggiunge un’altra chiesa storica, quella di Santa Maria del Sepolcro, in stile gotico catalano. PIGNOLA Pignola è il paese dei “cento portali”, anzi in realtà se ne contano circa 200, in pietra scolpita, lungo il bel centro storico della città impreziosito anche da artistici mascheroni. Ogni portale presenta forme e caratteristiche differenti tra loro, aspetto che li rende ancora più attraenti, e realizzati dalle mani sapienti di scalpellini che hanno frequentato la scuola locale della lavorazione della pietra. Il borgo antico è un vero gioiello architettonico in cui le abitazioni si sviluppano fino al punto più alto e panoramico, dove svetta la chiesa madre dedicata a Santa Maria Maggiore, e sono uniti tra loro da ripidi vicoletti e scalinate appese. Tra queste ultime, caratteristica è la “Piscinia” che si inerpica con il suo andamento semicircolare fra i bei palazzi d’epoca sei-settecentesca – a loro volta ornati dai già noti portali – alcuni dei quali quasi circondano la piazza Vittorio Emanuele, che per la sua forma irregolare è molto simile ad una conchiglia. Proprio nel cuore del paese è possibile visitare il Museo scenografico del costume e della civiltà rurale di Pignola in cui si è colti dalla forte suggestione evocativa di simboli dell’universo contadino resa dalla mostra permanente di costumi popolari e tradizionali femminili. ABRIOLA Camminando lungo le stradine inerpicate che attraversano il centro storico di Abriola, pian piano si può raggiungere la più alta delle tre creste su cui si adagia il paese. Qui sorge il Palazzo Baronale, mentre ben poco resta del castello feudale. Il visitatore di Abriola non può non visitare il museo virtuale dedicato alla valorizzazione delle opere di Giovanni e Girolamo Todisco, i due eccellenti pittori originari del comune lucano vissuti tra ‘500 e ‘600 le cui opere sono distribuite in diversi luoghi sacri dell’intera Basilicata. Da non perdere, inoltre, sono le numerose chiese che si incrociano ad Abriola, a partire dall’interessante chiesa madre, risalente al XV secolo, la cui facciata è decorata da un bel portale in pietra a sua volta decorato dalla splendida “Porta di San Valentino”. A pochi chilometri dal paese, percorrendo suggestive seppur ripide stradine, alle pendici del monte Pierfaone, si trova il Santuario della Madonna di Monteforte, custode di meravigliosi affreschi. Fonte: Basilicata Turistica - APT Basilicata |
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